Nei prossimi articoli faremo insieme un viaggio nelle gare del World Coffee Event.
World Coffee Events nasce dall’unione di SCAE (Speciality Coffee Ass. Of Europe) e SCAA (Speciality Coffee Ass. of America), attualmente nel comitato organizzatore sono presenti 15 membri (5 SCAE, 5 SCAA e gli altri sono indipendenti), il compito del comitato è quello di promuovere gli eventi internazionali che abbiano come focus il caffè di alta qualità o “Speciality Coffee”.
Attualmente inoltre è suddiviso in più comitati esecutori che hanno il compito di organizzare, regolare, controllare questi eventi.
A marzo vi avevo parlato della mia esperienza nel circuito WBC (che trovate qui), ora entriamo nel dettaglio su come e cosa…
World Barista Championship:
La storia:
Nel 2000 a MonteCarlo, un gruppo di persone con simili tendenze si sono riuniti e hanno presentato il 1° WBC. La loro visione era di creare una competizione che ha mostrato i migliori baristi di tutto il mondo. 14 persone hanno gareggiato da varie nazioni e la competizione è stata vinta da Robert Thoresen, Norvegese.
George Sabados, Martin Hillebrandt, Zelmir Bajic, Aldo Castiglione, Matt Smith, Mojca Tikole, Luis Criado, Thomas Polti, Erla Kristisdottir, Robert Thoresen, Giovanni Meola, arly Beede, Jarmo Aurekoski, Mehagic Refic. (l’Italiano Thomas Polti è poi arrivato 5°).
Dopo.. Miami, Olso, Boston, 2004 a Trieste (dove ha trionfato il grande Tim Wendelboe, anche lui Norvegiese), Seattle, Berna, Tokio, Copenaghen, Atlanta, Londra, Bogotà, Vienna e la scorsa a Melbourne nel 2013.
Gli Italiani si sono piazzati sempre in Finale fino al 2002, poi buio fino al 2013 con Francesco Sanapo arrivato 6°.
Ma cos’è questa gara WBC?
In pratica si tratta di erogare 4 Espresso, 4 Cappuccino e 4 Bevande personali a base Espresso a 4 giudici Sensoriali, mentre si è giudicati da altri 2 giudici tecnici, il tutto il “ben” 15 minuti. (qui il regolamento completo)
Beh allora che ci vuole a far queste cose in 15 minuti? Al bar in un quarto d’ora servo “caffè e cappucci” un centinaio di clienti!!!
Ehm.. si ma non è proprio la stessa cosa, vediamo intanto il regolamento…
Intanto per partecipare alle gare si deve essere iscritti o a SCAE o a SCAA.
Per concorrere in uno stato si deve esserne cittadini oppure residenti da almeno 24 mesi.
Vediamo dunque le cose salienti:
L’ Espresso per definizione è una bevanda estratta da una macchina Espresso professionale con predeterminati parametri (non alterabili dal concorrente) in determinato tempo e determinato volume.
Altri sono lasciati al concorrente come pressatura, dose, ecc.. inoltre anche il tipo di Caffè da utilizzare è lasciato alla libera fantasia del concorrente (fermo restando che si tratti di Speciality Coffee!).
Le variabili all’interno dei parametri sono molte ma stanno in un range molto spesso.
Il cappuccino parte dalla base dell’Espresso appena descritto ed arricchito di latte montato a crema.
Null’altro è permesso fuorchè latte ed Espresso.
La bevanda è qualcosa di particolare, l’unica cosa certa è che ci deve essere un Espresso (sempre erogato secondo il regolamento) e non ci devono essere sostanze alcoliche o sostanze contro la legge (non si sa mai!)
Quindi la fantasia (e fattibilità del progetto) di ogni concorrente molto spesso determina anche la classifica.
Beh insomma i più sicuri potrebbero ancora pensare che sia semplice e, perchè no, quasi banale.
Vi assicuro che non è affatto così.. Non vi ho detto che all’interno di questa competizione la severità nei confronti della qualità è assoluta.
Iniziamo con la pulizia: non è consentito mantenere una postazione di lavoro sudicia come si vede in certi Bar Italiani (anzi viene penalizzato anche mezzo grammo di polvere di caffè sul banco di lavoro, oppure una goccia sul tavolo, oppure un tovagliolo piegato male, ecc..), nelle competizioni nazionali viene controllata anche la macchina Espresso, che prima di essere utilizzata nei 15 minuti di Gara, ci si deve assicurare non abbia nemmeno impronte di ditate sulla carrozzeria esterna (non parliamo di gocce di caffè o altro…).
L’estrazione deve essere perfetta, senza sbavature, il servizio allo stesso modo.
Durante la gara (che dovrebbe essere una simulazione del lavoro quotidiano al Bar) si deve spiegare le proprie scelte riguardanti il Caffè, e perchè quel tipo di profilo di estrazione, quindi le azioni che si sono fatte e cosa hanno voluto esprimere nella tazza.
Per il cappuccino idem.
La bevanda personalizzata è quella solitamente più articolata e complessa (quella che comporta maggior tempo di realizzazione, in genere 5-8 minuti), qui fermo restando l’Espresso secondo le regole, la fantasia del concorrente può spaziare a 360°.
Quindi se pensate sia facile e volete cimentarvi ecco l’indirizzo a cui scrivere: qui.
Se pensate che sia complesso, ma che sia anche stimolante e faccia crescere professionalmente, io vi garantisco di si, si entra in un mondo in cui (se non ci ci fa prendere la mano da “divismi” come a volte accade) si può imparare davvero molto, basta umiltà e voglia di apprendere da chi ne sa più di noi, in fin dei conti ogni appuntamento è anche sede di confronto e di crescita.
Provate a cimentarvi e la vostra vita professionale non sarà più la stessa, come ho detto qui, entrare in contatto con la qualità ti porta ad esigere solo quella, per te e per gli altri.
Complimenti per l’articolo, chiaro e semplice. Pur sembrando regole lontane dalla routine della vita quotidiana del barista (15 minuti x preparare 3 bevande!) in realtà partecipare a queste gare consente di acquisire delle competenze molto importanti che vi faranno migliorare il servizio quotidiano. Sicuramente garantisce una crescita professionale. Il prossimo campionato italiano si terrà a Rimini, all’interno della fiera Sigep (gennaio 2014). Poi sempre a Riminifiera ci saranno i campionati mondiali a giugno. Appuntamento da non mancare. Per info visitare sito worldofcoffee o Riminifiera.
Grazie Maurizio, gentilissimo per i complimenti. Hai centrato il punto, il meglio non è partecipare (non solo), ma una volta affrontata un gara del genere la tua conoscenza diventa maggiore e la mente si apre. Questo è l’essenziale.
Dietro ogni gara ci sono mesi di ricerca e mesi di studio, questo è un buon modo di crescere professionalmente.
A presto.
Bisogna anche ringraziare chi mette a disposizione persone e mezzi facendo in modo che queste gare vengano effettuate, investendo in queste manifestazioni, senza di loro non si andrebbe da nessuna parte.
Ci vediamo in Sigep ( o forse prima!)