Una mia recente visita per lavoro presso la SanRemo Macchine Espresso, mi ha spinto a scrivere queste poche righe.
Ho avuto il piacere di vedere e toccare con mano il modello di punta della casa Trevigiana, la “Roma” in versione TCS.
Grazie alla disponibilità di Marcello, tecnico di decennale esperienza, con una grande passione tecnica e tanta voglia di “spiegare” questa macchina.
La giornata è uggiosa e grigia, arrivo presto presso lo stabilimento di Tv pronto e desideroso di apprendere il corretto funzionamento della macchina (mi servirà tra pochi giorni per lavoro), incontro dunque il Tecnico che dovrà insegnarmi e che io dovrò seguire per tutta la mattinata.
Prendiamo una Roma TCS dalla catena di assemblaggio e ci dirigiamo verso la sala corsi (una sala davvero ben fatta con 4 postazioni per la pratica e una concezione moderna di mobilio per la Teoria).
Iniziamo proprio dall’inizio, forse anche spinto dalla mia curiosità palpabile, Marcello mi spiega nel dettaglio qualunque singolo pezzo è montato dentro la macchina, da dove deriva e perchè è installato. Tra gigler e tubi di rame passano i minuti senza accorgerci.
La TCS è davvero molto interessante, come tutte le macchine di nuova concezione, ha il sistema a “multi boiler” (un mini boiler per ogni gruppo comandato elettronicamente e una caldaia più grande per i servizi come acqua per il the e vapore).
Fin qui forse un esperto potrebbe non trovare alcuna innovazione apparente, al contrario del neofita al quale vorrei spiegare il perchè di questo nuovo sistema.
Il multiboiler permette di avere un piccolo serbatoio di acqua alla giusta temperatura costante, quindi ogni singola erogazione da ogni gruppo ha il suo carico d’acqua indipendente.
In questo caso il boiler centrale invece serve solo il rubinetto per i servizi (l’acqua calda per internderci) e la lancia del vapore per la crema di latte.
La cosa che forse sia neofiti che esperti non sanno, è che questo sistema permette due cose di importanza fondamentale:
la prima è la possibilità di aumentare la temperatura in questa caldaia di qualche grado per ottenere un vapore ancor più potente e di migliore qualità, con conseguente migliore crema di latte (o potenziale miglioria, vista la scarsa conoscenza della materia da parte dei baristi medi..);
la seconda è meno conosciuta ma altrettanto importante: nei classici sistemi a caldaia unica, l’acqua viene direttamente pescata dalla caldaia che solitamente è stantia e potrebbe contenere una discreta quantità di impurità e metalli pesanti (una reazione chimica fa cedere dalla caldaia all’acqua alcuni metalli potenzialmente pericolosi per l’organismo), per questo è altamente sconsigliato dare l’acqua del the in quel modo!
Nel caso della SanRemo TCS Roma invece, un ingegnoso (quanto semplice) sistema di scambiatore d’acqua, posto nella caldaia dei servizi, fa arrivare direttamente acqua corrente riscaldata a 100° al rubinetto, quindi nessun problema per la salute con acqua pulita e sana.
Il software è abbastanza intuitivo e i gruppi sono indipendenti anche nella configurazione della temperatura stessa con cui l’acqua bagna il Caffè per l’infusione.
Il design è certamente tra le caratteristiche più azzeccate per la Roma di SanRemo, un architetto ha centrato l’obiettivo di catturare l’attenzione dei clienti esigenti e attirati anche dall’estetica oltre che dal resto.
Ci sono certamente “macchine” più costose in commercio,con un anima “Racing”, pioniere di certune innovazioni che hanno cambiato in questi anni il mercato dell’Espresso (che io personalmente ringrazio come utente esigente e attento) e che godono di una meritatissima fama internazionale (spero tra l’altro di poterle visitare presto per poterne dare notizia dettagliata, oltre aq tornare in alcune per approfondire il loro lavoro), SanRemo ha centrato comunque un ottimo prodotto e lo dimostra anche il mercato estero.
Quindi complimenti a Sanremo, anche per avermi messo a mio agio e messo a mia disposizione (assetato di conoscenza) il loro responsabile tecnico.
by Davide Cobelli